La Tradizione
La Tradizione eno-gastronomica
La Pizzeria Negri è da sempre caratterizzata da una cucina votata ai sapori naturali. L’oculata scelta delle materie prime, tutte di primissima qualità quali l’olio extravergine di oliva, le farine in parte di produzione locale e in parte canadese, le verdure, i salumi, le carni e tutto ciò che occorreva per la preparazione dei piatti del menù, hanno contribuito a tenere alto il nome del locale. Un menù che trovava il fulcro nella famosa “pizza del Commendatore”, il cui impasto era preparato personalmente da Edoardo, ma anche nella “pizza alle olive” che si dice sia stata creata su suggerimento di Maria Josè, e la pizza alla “Mao”, molto piccante grazie ai peperoncini rossi sott’olio. Gli antipasti arricchivano l’offerta gastronomica: cinque portate servite dalle cameriere in gonnella a suon di musica. Gli altri ingredienti provenivano da produzioni che a quel tempo erano molto rinomate e, in alcuni casi, lo sono tutt’oggi: per l’olio ci si riforniva dai fratelli Carli di Imperia. I salumi erano acquistati dai fratelli Montorsi di Modena; la farina era acquistata da Gorga a Bivio Pratole, rinomato centro di macinazione; i pelati provenivano dal pomodorificio Crudele di Pontecagnano; il Parmigiano Reggiano era acquistato da Catarozzo a Battipaglia. A suon di marcetta erano altresì servite le diverse portate di frutta fresca e secca, accuratamente scelte preferendo prodotti come noci e noccioline provenienti dai terreni del barone Fortunato di Giffoni Valle Piana, e in seguito cotte al forno. Al termine del pasto, veniva servita la macedonia al maraschino. Una caratteristica del locale era proprio la cottura al forno di tutte le pietanzeche valorizzava peraltro la preparazione del “Pollo alla Negri”, pietanza rinomata ancora oggi. Forniti da allevatori di zona, si provvede a tenere i polli al bagno per un paio di giorni per poi cuocerli con un misto di pomodori, cipolla e prosciutto. A metà degli anni Cinquanta cominciò a diffondersi l’abitudine di festeggiare i matrimoni con grandi pranzi e numerosi invitati. La Pizzeria inaugurò questa fase con menù fisso sempre basato sulla cottura al forno: alle portate normalmente servite, si aggiungeva la pasta al forno preparata, all’epoca, da Rosa Negri.