Origini
Le Origini
Sin dalle origini, la Pizzeria è ubicata al pian terreno degli stabilimenti di proprietà della famiglia Matarazzo, siti in via Giacomo Budetti a Pontecagnano Faiano (Salerno). Quando fu creata, alla Pizzeria si giungeva oltrepassando il ponte di legno sul fiume Picentino, e, imboccando via Budetti, si lasciava alla propria destra lo stabile che era sede della “Banca d’America e d’Italia”.
La Pizzeria risultò fortemente caratterizzata dalla personalità e dai gusti particolari del proprietario.
Una sala Pompeiana ricalca le tipiche finiture degli antichi ambienti romani nei colori bianco, rosso scuro e nero; spinto dalla volontà di valorizzare in un unico locale le bellezze paesaggistiche e storiche della zona, il Commendatore Negri fece realizzare la “Grotta Azzurra”, una sala insolita per una pizzeria ma dotata di un’atmosfera di rara bellezza grazie all’installazione di stalattiti che scendono dal soffitto. In un angolo raccolto della Grotta Azzura, la strega di Benevento, una statuina in bronzo, si rivela ai clienti più attenti. Sia la “Sala Pompeiana” che la “Grotta Azzurra” furono commissionate all’artista veneziano che aveva affrescato il soffitto e la calotta della Chiesa Madre di Pontecagnano Faiano, SS. Immacolata, tale Buda Romano, assistito da un giovane avellinese di nome Guido.
Il giardino e la veranda, creati alla fine degli anni Cinquanta, sono ancora oggi l’ideale per godersi la dolcezza delle serate primaverili e per sfuggire al caldo dell’estate.
La cantina, oggi trasformata nell’intima sala “Oli e Vini”, risalente al 1920, era il fulcro da cui l’intero locale traeva energia: Edoardo vi custodiva oltre duecento qualità di vini provenienti da ogni regione d’Italia, molti dei quali ereditati dalla precedente attività paterna. Il vino, infatti, continuo` ad avere un ruolo simbolico essenziale per il Commendatore: qualsiasi cliente varcasse la soglia della Pizzeria era accolto dalle cameriere con un calice di buon vino bianco secco o un bicchiere di Vermouth perchè si intrattenesse in attesa delle portate che aveva ordinato.
Infine, una saletta privata, nota al pubblico come la sala “Principe di Piemonte”, adornava un angolo della veranda; al suo interno tavoli e sedie laccate di blu e arancio, voluta per garantire l’intimità ai clienti più importanti, come il Principe Umberto di Savoia e la consorte belga Maria Jose`, ospiti abituali del Commendatore ogniqualvolta raggiungevano la Residenza Reale di Persano.